Tutti parlano di Sunita Lyn Williams ma in pochi sanno che la donna non è solamente l'astronauta e veterana dello spazio da poco rientrata sulla Terra dopo 9 mesi trascorsi in orbita, bensì è pure una grande atleta. Capace, nel 2007, di diventare la prima persona a correre una maratona nello spazio, completando la 42K di Boston su un tapis roulant a bordo della Iss a 250 miglia sopra la terra.

Un'impresa che resta ancora oggi, 18 anni più tardi, una delle maratone più insolite e dure mai realizzate, conclusa in 4h23' allacciata per rimanere con i piedi per terra a gravità zero. Infatti, Sunita Lyn William è uno degli astronauti statunitensi rientrati la settimana scorsa sulla terra dopo oltre nove mesi, a fronte di una permanenza tra le stelle che inizialmente doveva durare una settimana.

I nove mesi nello spazio tra sport e maratona

A riportare a casa il gruppo è stata la capsula Crew Dragon di SpaceX di proprietà di Elon Musk, con a bordo Barry "Butch" Wilmore, il collega della Nasa, Nick Hague, e il cosmonauta di Roscosmos, Aleksandr Gorbunov, recuperati sulla Stazione spaziale internazionale (ISS).

Williams e il resto del gruppo erano rimasti bloccati sulla ISS a causa di problemi tecnici alla Starliner, la navetta con la quale erano arrivati sulla Stazione spaziale il 6 giugno 2024. "Siamo venuti qui preparati a rimanere a lungo - ha spiegato la donna -, anche se avevamo programmato di restarci poco. Questo è ciò che facciamo nei voli spaziali umani: pianificare per affrontare l'ignoto e gli imprevisti, e lo abbiamo fatto".

nasa spacewalkspinterest
NASA//Getty Images

Il triatlhon nella navicella spaziale

Sunita nasce in Euclid, Ohio, nel 1965 e cresce seguendo la imprese spaziali vedendole, perlomeno a quell'età, come un sogno lontano. Nell'agosto 1998 però il tutto inizia a prendere forma, parte per lei un percorso lungo e complicato fatto di allenamenti durissimi, intensi per abituare corpo e mente all'ambiente spaziale. Si chiama 'Astronaut candidate training', l'addestramento di base di due anni per diventare astronauti ufficialmente qualificati.

Nel Dna di Sunita c'è lo sport, ci sono gli allenamenti di triathlon e di surf. Il 10 dicembre 2006, per la prima volta, vola nello spazio a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, di fatto, da quel momento in poi, la sua nuova casa. Lontana dal mare, dai laghi, dal suo passato. Sei anni più tardi è ancora a bordo ISS, quando aveva da poco iniziato ad allenarsi per il Nautica Malibu Triatlhon, di scena in California. Perché mai, però, rinunciare a quell'iscrizione? Sunita inizia così un'altra pazzesca impresa, utilizzando uno strumento che simula la resistenza in acqua, macina chilometri su una cyclette fissata sulla navicella, corre su uno speciale tapis roulant: 29 chilometri di pedalate, 6.4 di corsa e 0.8 di nuoto, in un'ora, 48 minuti e 43 secondi. Un messaggio chiaro sulla determinazione e sull'importanza di fare sport, anche a bordo di una navicella spaziale. Lo scorso anno, ha partecipato allo spot della Nasa per le Olimpiadi di Parigi, accendendo una piccola torcia elettrica. Che dire di più?

I record di permanenza nello spazio e il primato di Sunita

Un ultimo dato: la lunga avventura di Williams e Wilmore (286 giorni nello spazio) resterà per sempre memorabile, ma non segna un record. Attualmente la più lunga permanenza in orbita per un astronauta della Nasa spetta a Frank Rubio con 371 giorni, seguito da Mark Vande Hei con 355 giorni, Scott Kelly con il primo anno in orbita (340 giorni) e ancora Cristina Koch (328), Peggy Witson (289).

Il record assoluto è detenuto dai cosmonauti Valeri Polyakov, con 437 giorni, seguito da Sergey Avdeev (379), Oleg Kononenko e Nikolai Chub (373). Ma in quanto a sport e maratone sullo spazio Williams ha pochi eguali.