Ogni anno, specialmente nei periodi estivi, è un problema che si ripropone. E se prima riguarda in particolare alcune località di mare e le città d’arte, a quanto pare ora anche la montagna non è più esente da questa situazione di disagio.
Stiamo parlando dell’overtourism che mai come quest’anno sta colpendo le zone di villeggiatura considerate fino a qualche tempo fa oasi felici. Tra queste ci sono le Dolomiti, montagna in grado di regalare giorni immersi a contatto con la natura, all’insegna di escursioni, trekking, cibo sano e panorami mozzafiato. Ebbene, se vuoi tutto questo senza trovarti come in un qualsiasi ferragosto a Venezia, cioè nel caos più totale proviamo ad aiutarti noi. L’overtourism sulle Dolomiti c’è, ma noi ti suggeriamo come evitarlo.
Il problema dell’ovetourism è arrivato anche sulle Dolomiti
Per ovetourism si intende quando un luogo d’attrazione, che sia una città d’arte o una località di mare rinomata, è preso d’assalto da un numero di visitatori talmente elevato che non è possibile accoglierli nella maniera corretta, creando impatti negativi non solo per i turisti, ma per gli stessi residenti e perfino sull’ambiente. Insomma è quando il turismo non è più una risorsa, ma un problema. E a quanto pare anche le Dolomiti iniziano a soffrirne.
È recente la notizia di un residente che ha installato un tornello a pagamento per chi volesse percorrere il sentiero del Seceda, in Trentino Alto Adige, passando sul suo terreno. Una provocazione, ma fino a un certo punto. Più che altro un segnale dell’insofferenza crescente di chi abita quelle zone ed è costretto ogni giorno a dover sopportare orde di turisti che spesso non rispettano neppure le più elementari regole del quieto vivere in montagna.
La questione dell’ovetourism sulle Dolomiti è stata sollevata anche dalla Uitucs (Unione Italiana Lavoratori del Turismo, Commercio e Servizi) regionale del Trentino Alto Adige che ha chiesto un tavolo interistituzionale per regolare il fenomeno, visto che la pressione turistici sta stritolando sempre più posti. Ma nel frattempo come fare? Te lo suggeriamo noi.
Come evitare il fenomeno dell’ovetourism sulle Dolomiti
Se ami le Dolomiti, non puoi farne a meno e vuoi evitare il fenomeno dell’ovetourism una soluzione c’è. Devi, innanzitutto, partire da un dato di fatto: le Dolomiti toccano tre regioni, Trentino-Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia e coinvolge le province coinvolte di Trento, Bolzano, Belluno, Udine e Pordenone. Insomma, non stiamo parlando di un fazzoletto di terra dove raggrupparsi tutto e stare vicini vicini. Per vivere la tua vacanza montana senza lo stress dei troppi turisti basta selezionare bene il luogo dove andare.
Esistono numerose località meno conosciute e frequentate dove poter trascorrere giorni altrettanto incantevoli come quelli dei luoghi più rinomati e ricercati tipo le Tre Cime di Lavaredo. Insomma, le mete alternative ci sono e sono validissime. Ecco allora alcuni suggerimenti a partire dalla Val di Funes in provincia di Bolzano che ti regalerà borghi altrettanto caratteristici e sentieri per fare trekking meno battuti. Spettacolari sono anche i panorami che ti regalerà Cadini di Misurina, in provincia di Belluno.
Esiste poi una meta popolare come Alpe di Siusi, in Trentino, che regala numerosi luoghi meno frequentati e ugualmente meravigliosi. Se, infine, ami i laghi di montagna ti suggeriamo il lago di Limides, nel Veneto, poco nascosto ma un vero gioiellini e il lago di Sorapiss, sempre nel Veneto, se ti piace anche affrontare un’escursione impegnativa.