Che terremoto a Valencia! No, per fortuna nulla di tragico, sono già stati troppi i danni materiali causati dalla perturbazione Dana che ha messo in ginocchio la Comunità Valenciana. Il terremoto sportivo è quello che ha sconvolto la maratona italiana, che all’improvviso e un po’ inaspettatamente si è ritrovata a fare un balzo in avanti a livello tecnico.

Spagna, terra di record italiani. Siviglia, Barcellona, Siviglia, Valencia. Gli ultimi quattro primati sono tutti arrivati dalle maratone iberiche, ormai le numero uno per organizzazione, percorsi veloci e condizioni climatiche.

La maratona di Valencia ha stravolto le liste italiane

Prima dell’exploit di Yohannes Chiappinelli, era stato Eyob Faniel a Siviglia 2020 a superare Stefano Baldini nell’all time italiana con 2h07’19”; tre anni dopo ecco Iliass Aouani con 2h07’16” a Barcellona, poi lo scorso febbraio Yeman Crippa con 2h06’06” a Siviglia. Domenica 1 dicembre è stato invece Yohannes Chiappinelli ad abbattere il muro delle due ore e sei con il suo 2h05’24”, questa volta a Valencia.

La gara di domenica ha travolto le liste italiane, facendo ancora meglio di quanto successo a febbraio a Siviglia. Allora i migliori tre azzurri furono, nell’ordine: Crippa con il primato italiano di 2h06’06”, Eyob Faniel con 2h07’09” e Daniele Meucci con 2h07’49”. Da qui venne la squadra olimpica per Parigi.

A Valencia dietro a Chiappinelli è andato fortissimo Iliass Aouani con il nuovo personale di 2h06’06”, pareggiando al secondo il precedente record di Crippa, poi Pietro Riva con 2h07’37”. Senza dubbio è la migliore maratona di sempre per l’atletica italiana.

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Mattia Ozbot//Getty Images

Maratona di Valencia, Riva e il suo "primato"

Insieme al record assoluto di Chiappinelli se ne può annoverare un altro, molto meno ufficiale. È quello del miglior debutto in maratona, che fino a domenica mattina apparteneva a Iliass Aouani con 2h08’34”, corso a Milano nel 2022. Anche questo tempo è stato spazzato via dal “ciclone Valencia”, grazie a Pietro Riva che ha corso quasi un minuto più veloce di quanto fatto dall’ex primatista italiano dei 42 km.

A proposito di primati. La stagione 2024, tra Siviglia e Valencia, ha completamente ridisegnato i limiti della maratona azzurra. A partire dall’ultimo record di Stefano Baldini corso a Londra nel 2006 con 2h’07’22”, nei successivi 17 anni il limite italiano si era spostato davvero di poco, nonostante lo sviluppo tecnologico (leggi scarpe con piastra in carbonio). Nel 2020 Faniel aveva limato 3 secondi, tre anni dopo altri 3 secondi di progresso con Aouani. Sei secondi in 17 anni, una vera inezia.

Quest’anno però tutto è stato stravolto. Prima Crippa a Siviglia che abbatte il muro delle 2 ore 7, ora Chiappinelli che a Valencia scende sotto le 2 ore e 6. In un solo anno il record italiano è migliorato di ben 1 minuto e 58, contro i 6 secondi dei precedenti 17 anni.

Maratona, un 2024 storico per l'Italia

Non solo il record italiano è stato travolto dalle gare spagnole. Le liste all time sono state totalmente riscritte. I tre tempi di Valencia diventano il primo, il secondo (a pari merito) e il settimo di sempre, mentre quelli di Siviglia sono il secondo, il quarto e l’ottavo. Sei dei primi dieci tempi arrivano da queste due gare. Resistono al sesto posto Neka Crippa con 2h07’35” corso a Valencia l’anno scorso, e Yassine Rachik al decimo posto con 2h08’05” corso a Londra nel 2019. Della “vecchia guarda” resistono solo Baldini al quinto posto (2h07’22”) e Giovanni Leone, nono con 2h07’52” fatto a Otsu nel 2001. Sette dei migliori dieci tempi sono stati realizzati negli ultimi 12 mesi.

In attesa del ritorno di Yassine Rachik, visto l’ottimo esordio a Torino di Pasquale Selvarolo, primo in 2h11’14”, poi le valide “seconde linee” con Ahmed Ouhda (2h13’00”), Francesco Agostini (2h13’53”), Riccardo Mugnosso (2h14’31”) e Ademe Cuneo (2h14’42”), possiamo dire che la maratona italiana ha ritrovato un buono stato di salute su cui costruire qualcosa di importante.

Ora, dopo i risultati al cronometro, bisognerà pensare a un altro passo in avanti: tornare protagonisti nelle major. Vedremo cosa ci riserverà la stagione 2025.