Ai 19° Campionati Mondiali indoor che si svolgeranno a Glasgow da venerdì a domenica, l’Italia non schiererà nessuno dei campioni olimpici di Tokyo. Incredibile a dirsi, ma questo non è un problema.

I risultati e l’entusiasmo che in questo momento dominano l’atletica azzurra fa passare in secondo piano l’assenza dei super big. Perché dietro i campionissimi, sta crescendo una intera generazione di campioni che permette di guardare a Glasgow con un'esaltante positività.

Dall’inizio dell’anno sono stati realizzati 20 record italiani (maratona compresa). Ne cadranno altri alla Emirates Arena in Scozia?

Mancano i super big? Nessun problema

È questa la domanda che accompagna la squadra italiana (21 atleti, 11 uomini e 10 donne), non numerosissima (gli americani sono 57) ma di altissimo livello.

Fari accesi sul mezzofondo. Da gennaio sono stati riscritti tutti i primati (1500, 3000 e 2000 metri), l’ultimo venerdì sera negli 800 metri. Catalin Tecuceanu ha cancellato Giuseppe D’Urso dopo 31 anni vincendo a Madrid in 1’45”00, il miglior tempo al mondo sin qui. Tecuceanu farà coppia con Francesco Pernici, mentre nei 3000 metri ci saranno il primatista Pietro Arese e Federico Riva. Finale diretta.

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Tecuceanu (Foto Grana/Sportmedia)
Catalin Tecuceanu ha il miglior tempo al mondo dell’anno

Tra le donne scendono in campo tre atlete viste in grandissima forma. Eloisa Coiro negli 800, forte di un progresso nei 400 metri che ne aumenta le doti in volata; Giulia Aprile nei 1500, ritrovata con un micidiale cambio di ritmo; Ludovica Cavalli nei 3000, reduce dalla vittoria nei 1500 a Madrid con 4’07”01, terzo tempo italiano all time.

Mondiali di atletica indoor, uno sprint da medaglia con Dosso

Nei 60 metri Zaynab Dosso è entrata in una nuova dimensione. Quest’anno ha corso 7 volte sotto il suo precedente record italiano, correndo e vincendo su e giù per l’Europa per affinare anche i nervi: i 60 metri si vincono prima ancora con la testa. Lecito ambire a un posto tra le primissime.

Al maschile Samuele Ceccarelli continua a non convincere, anche nell’ultima uscita a Berlino (6”65 e 6”69), dove invece ha vinto Dosso. L’attenzione allora è tutta per il recuperato Chituru Ali, tornato a correre forte (6”57) ma certamente in grado di progredire ancora. Ayomide Folorunso sarà al via dei 400 metri con la solita grinta e capacità di dare tutto al momento giusto.

Nei 60 ostacoli lo scatenato Lorenzo Simonelli si presenta con ambizioni da finale, poi chissà. Se gli americani Grant Halloway e Trey Cunningham sembrano lontani, il terzo posto è una finestra aperta per molti. Dopo la vittoria a Madrid con il terzo record italiano (7”46) tutto è possibile. Veronica Besana e Giada Carmassi proveranno a passare un turno.

Mondiali di atletica indoor, dalla pedana possono arrivare tante gioie

Le ambizioni di medaglia arrivano soprattutto dalle pedane. Nel salto in lungo lo junior Mattia Furlani si presenta con la miglior misura al mondo (8.34) al pari del giamaicano Wayne Pinnock. Il favorito resto il greco Miltiadis Tentoglou, uomo da finale che ha vinto tutto, ma Furlani ha dimostrato una continuità oltre gli 8 metri che lo rendono temibilissimo. Discorso simile per Larissa Iapichino, ormai nell’elite mondiale delle saltatrici in lungo. La finale a otto è il minimo per la sufficienza.

Nel salto triplo, assente l’italo cubano Andy Diaz, il migliore al mondo ma non ancora italiano per World Athletics, puntiamo sulla carta Emmanuel Ihemeje, già finalista olimpico e mondiale.

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Dean Mouhtaropoulos//Getty Images
Mattia Furlani guida la spedizione italiana ai mondiali di Glasgow

Il lancio del peso ci ha insegnato che può succedere di tutto. C’è Zane Weir, campione europeo indoor l’anno scorso, e c’è Leonardo Fabbri, argento mondiale e quest’anno al primato italiano con 22.37, seconda misura mondiale dell’anno. L’americano Ryan Crouser, campione di tutto e primatista mondiale sembra al solito inarrivabile, però mai dire mai.

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Alex Livesey//Getty Images
Con Fabbri e Weir in pedana tutto può succedere

Nella pedana del salto con l’asta ci sarà Roberta Bruni, quest’anno salita a 4.65, record italiano durato pochi giorni. Spicca invece l’assenza della nuova primatista italiana Elisa Molinarolo, salita a 4.66. Nessun giallo dietro la sua esclusione. È la 13° del ranking mondiale, ma ai Mondiali c’è posto solo per le prime 12. Davvero sfortunata.

Chiusura con la prima azzurra a scendere in pista: Sveva Gerevini. La cremonese sarà al via del pentathlon, le prove multiple al coperto. Cinque gare di fila tutte d’un fiato, dai 60 hs alle 10 di mattina di venerdì agli 800 metri alle 21.30, passando per salto in alto, getto del peso e salto in lungo. È la primatista italiana con 4538 punti, realizzati a gennaio. Che sia di buon auspicio per tutti?