Si sente spesso parlare dei benefici della dieta vegana, sia a livello fisico che ambientale. La Commissione EAT-Lancet (2019), composta da 37 scienziati di spicco il cui scopo è quello di sviluppare obiettivi scientifici globali per diete sane e una produzione alimentare sostenibile, ha sottolineato: "L'alimentazione è la leva più forte per migliorare la salute umana e la sostenibilità ambientale sulla Terra”.
In base ai dati Eurispes pubblicati a Maggio 2024, il 9,5% della popolazione italiana è veg: il 7,2% si identifica come vegetariano, mentre il 2,3% come vegano. Il 5% degli intervistati ha riferito di aver seguito una dieta vegetariana in passato. Tra il 2014 e il 2024, la percentuale di vegani è quadruplicata. Questo crescente interesse per l'alimentazione a base vegetale è andato di pari passo con l'ascesa del "flexitariano", ovvero chi che consuma principalmente cibi di origine vegetale ma occasionalmente assume anche carne e pesce: secondo l’indagine condotta da Ipsos, il 12% degli italiani ha deciso di ridurre l'assunzione di carne e proteine animali, ma senza rinunciarvi del tutto.
In che modo l'alimentazione a base vegetale differisce da quella vegana e vegetariana?
La Vegan Society definisce il veganismo come “una filosofia e uno stile di vita che cerca di escludere, per quanto possibile e praticabile, tutte le forme di sfruttamento e crudeltà verso gli animali per cibo, abbigliamento o qualsiasi altro scopo e, per estensione, promuove lo sviluppo e l'uso di alternative a beneficio degli animali, degli esseri umani e dell'ambiente".
Essere vegetariani implica seguire una dieta che esclude carne, pesce e ingredienti animali come la gelatina, ma include uova, latticini e miele. Con l'alimentazione a base vegetale, si evita di consumare animali e prodotti derivanti da essi per motivi di salute o ambientali. A differenza del veganesimo e del vegetarianesimo, però, non si tratta di una pratica continuativa: si possono mangiare occasionalmente alimenti che abitualmente vengono esclusi. Allo stesso modo, si può scegliere di indossare pelle o di usare prodotti per la cura personale che contengono componenti di origine animale. Questo stile di vita è più strettamente legato al flexitarianismo, che fa uno sforzo consapevole per evitare i prodotti animali senza attenersi a regole rigide.
Seguire una dieta vegana può portare a dei benefici in termini di prestazioni?
Sebbene siano necessari ulteriori dati che dimostrino l'impatto dell'alimentazione a base vegetale sulle prestazioni atletiche, gli studi disponibili evidenziano che queste ultime non sono influenzate da coloro che scelgono il vegetarianismo. Renee McGregor sottolinea che, in base alla sua esperienza di lavoro con i runner, non c’è motivo per sostenere che non sia possibile mantenere le prestazioni anche se si è vegetariani o vegani, purché si facciano scelte appropriate per favorire l'allenamento e il recupero.
È interessante notare che la ricerca ha anche dimostrato che i runner vegani tendono a consumare più fagioli, semi, frutta, verdura e alternative ai latticini rispetto agli sportivi non vegani, e che consumano anche meno cereali e oli raffinati in confronto a questi ultimi. La ricerca suggerisce che lo stile di vita orientato alla salute dei vegani li guida naturalmente verso molti alimenti che supportano il benessere generale, sebbene lo studio non specifichi l'impatto delle loro scelte alimentari sulle prestazioni di corsa.
Inoltre, uno studio del 2019 ha associato le diete a base vegetale a una salute cardiovascolare migliore e "vantaggi in termini di sicurezza e prestazioni per gli atleti di resistenza". Più specificamente, la ricerca ha affermato che un'alimentazione a base vegetale può stimolare benefici per la salute come tempi di recupero accelerati, efficace accumulo di glicogeno, migliore flusso vascolare e ossigenazione dei tessuti e riduzione dell'infiammazione.
Per un runner, quali sono gli svantaggi di una dieta vegana?
Un potenziale problema da considerare è il carico di lavoro, sia per quanto riguarda la dieta che l'allenamento. Le diete a base vegetale e vegana tendono a essere dense di fibre, con frutta e verdura che sostituiscono carboidrati, proteine e grassi essenziali. Quando il ritmo dell'allenamento e il fabbisogno energetico sono elevati, per alcuni potrebbe essere difficile consumare energia a sufficienza con un approccio a base vegetale, in quanto meno energetico. Se non si interviene, questo può avere conseguenze negative sulla salute e sulle prestazioni. Inoltre, poiché gli alimenti ricchi di fibre sono stati associati a difficoltà di digestione, i runner vegetariani e vegani possono essere più a rischio di problemi di digestione durante la corsa.
Molte persone si preoccupano dell'apporto proteico, soprattutto nelle diete vegane. Tuttavia, se si consuma ogni giorno un mix di cereali e legumi, si dovrebbe essere in grado di soddisfare il proprio fabbisogno. Gli atleti più anziani, che hanno una esigenza proteica più elevata, possono trarre beneficio dall'integrazione della loro dieta con proteine in polvere di pisello o di soia.
Alcuni micronutrienti possono essere più difficili da ottenere da diete che evitano prodotti animali e di origine animale. I runner vegetariani dovrebbero tenere d'occhio i loro livelli di ferro e acidi grassi omega-3, poiché sono difficili da assumere quando non si consumano carne o pesce, inoltre, insieme agli atleti vegani, devono anche considerare i livelli di vitamina B12, iodio e calcio.
In sostanza, le diete a base vegetale sono diventate un grande business e gli alimenti vegani sono considerati sani e moralmente buoni. Nonostante ciò, è importante ricordare che gli alimenti vegetali confezionati o trasformati possono comunque avere un impatto negativo sulla salute e sull'ambiente.
Articolo tradotto da collaboratori esterni, per info e collaborazioni rivolgersi alla redazione